Facciamo
visitare i nostri capelli
Il medico al quale rivolgersi se si ha qualche problema ai capelli è il
dermatologo.
La vista ha inizio con l’esame obiettivo dei capelli e del cuoio capelluto. Il medico osserva se il capello è grasso, arido, debole o sottile. La presenza di forfora, di sebo in eccesso, di chiazze senza capelli, permette allo specialista di capire di che tipo di diradamento si tratta.
Importante è
l’anamnesi per capire se in famiglia c’è una tendenza a soffrire di problemi di capelli. Se il medico lo ritiene utile può prescrivere una analisi del sangue per individuare squilibri ormonali o carenze di elementi proteici o di minerali , possibili cause del diradamento.
Raccolta la storia del paziente e dei suoi familiari si passa al'esame clinico. Utile è il
"Pull Test" che consiste nel
trazionare tra indice e medio una ciocca di capelli a livello frontale ed occipitale: se tra le dita restano più di 2 capelli
esiste già una caduta lieve che oltre i 4 capelli diventa patologica.
Esistono quindi esami specifici in grado di indagare lo stato di salute dei capelli. Tra questi il più moderno è sicuramente il
tricogramma eseguito sia a luce bianca che con microscopio a luce polarizzata. Questo esame permette di valutare se i capelli in fase di caduta sono troppi e può illuminare sulle cause del diradamento.
Utili
sono pure gli esami ematoclinici per rilevare eventuali carenze
sia proteiche che minerali: è sopratutto importante indagare i
livelli di Ferro e di Zinco.
Il medico preleva alcuni capelli e li esamina al microscopio per studiare lo stato di salute del bulbo. In una capigliatura sana i capelli in fase di crescita,
anagen, sono circa l’85%, quelli in fase di riposo,
catagen, sono tra il 13 e il 15% e quelli in fase di caduta,
telogen, non superano l’1% del totale. La valutazione istopatologica mostra che il numero dei follicoli piliferi nella zona alopecia non è diminuito mentre è ridotta la loro dimensione. Progredendo
la calvizie i capelli in fase telogen mostrano dei fusti di diametro ridotto coerente con un fenomeno di progressiva miniaturizzazione dei follicoli geneticamente sensibili in risposta agli effetti del testosterone.
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